Questo testo non “parla del” blocco dello scrittore: ci porta dentro il suo meccanismo. Il piede che sbatte, la mano che non sente dolore, il cuore che invece preme: il corpo è anestetizzato, la parte viva è altrove. L’ombra che abita il buco non è un nemico, ma la parte di sé che conosce la verità e rifiuta le “parole vuote”, quelle scritte solo per sentirsi a posto con la coscienza.
L’immagine del buco pieno di inchiostro è il passaggio più potente: finché resti sul bordo, resti frammentato; quando ti lasci cadere, arrivano sia il dolore sia le parole. Il testo dice, con grande lucidità, che il blocco non è solo mancanza di ispirazione, ma rifiuto di immergersi nei luoghi di sé che non si possono controllare. E la chiusura è durissima ma onesta: in superficie, davvero, non c’è niente da raccontare.
Leggerti è come lasciarsi scivolare senza freni; si scende nel profondo, si risvegliano sussurri antichi, sensazioni ataviche e si intuiscono cose mai intuite.
Tutto perfetto. Hai fatto domande e ricevuto risposte (vere e profonde) che erano già dentro di te. Spegnere i sentimenti non è mai la soluzione. Poi se ne paga un conto altissimo. E nel mare denso d’inchiostro a guardar bene c’è sempre una luce che acceca e ti mostra chi sei. Quando è l’anima a scrivere chi legge lo avverte. E qui c’è tanta anima. Grazie per esserti arreso a essa.
Questo testo non “parla del” blocco dello scrittore: ci porta dentro il suo meccanismo. Il piede che sbatte, la mano che non sente dolore, il cuore che invece preme: il corpo è anestetizzato, la parte viva è altrove. L’ombra che abita il buco non è un nemico, ma la parte di sé che conosce la verità e rifiuta le “parole vuote”, quelle scritte solo per sentirsi a posto con la coscienza.
L’immagine del buco pieno di inchiostro è il passaggio più potente: finché resti sul bordo, resti frammentato; quando ti lasci cadere, arrivano sia il dolore sia le parole. Il testo dice, con grande lucidità, che il blocco non è solo mancanza di ispirazione, ma rifiuto di immergersi nei luoghi di sé che non si possono controllare. E la chiusura è durissima ma onesta: in superficie, davvero, non c’è niente da raccontare.
Tocca stare nel buco :)
Leggerti è come lasciarsi scivolare senza freni; si scende nel profondo, si risvegliano sussurri antichi, sensazioni ataviche e si intuiscono cose mai intuite.
Tutto perfetto. Hai fatto domande e ricevuto risposte (vere e profonde) che erano già dentro di te. Spegnere i sentimenti non è mai la soluzione. Poi se ne paga un conto altissimo. E nel mare denso d’inchiostro a guardar bene c’è sempre una luce che acceca e ti mostra chi sei. Quando è l’anima a scrivere chi legge lo avverte. E qui c’è tanta anima. Grazie per esserti arreso a essa.
Grazie a te, per aver letto e riflettuto
🫶🏻