Una nota
Sulla musica
Sottozero scongela ricordi, racconti o tutto ciò che è tenuto lontano dall’essere raccontato.
Ho scritto tempo fa delle cose finite chissà dove, le ho ritrovate e mi sembra giusto dargli un suono.
Tempo fa un ragazzo lesse alcune mie cose. Lui suonava ma non ha avuto il successo, a quanto diceva, che avrebbe meritato.
Alla fine, si può imparare che non esiste disfatta se si premia lo sforzo. Dissi.
Alzò le braccia e le spalle senza rispondermi.
Secondo me lui, però, non si sforzava. La pigrizia non è fatta solo di assenza di intenzione, è anche la quotidianità che ti mette su un binario dritto e non hai tempo di fermarti a sentire il mondo intorno.
Tu hai una scrittura che a volte mi tocca, a volte meno, ma tu hai qualcosa; mi scrivi il testo di qualche canzone? Le voglio mettere nel mio prossimo album. Disse.
Io non ho mai scritto canzoni. Dissi.
Tu prova. Disse.
E le ho scritte. L’album non è mai uscito, lui non l’ho più sentito. Non penso sia morto ma penso solo sia sepolta la sua intenzione musicale sotto chili di polvere di quotidianità.
A me sono rimasti i testi.
Magari non gli sono mai arrivati, ma le cose che devono andare alla fine una strada la trovano. Mi successe quando mandai il mio romanzo Papille alle case editrici, quella che mi ha pubblicato dovette raggiungermi per vie traverse, perché avevo lasciato il mio numero di telefono sbagliato.
Credo si possa fare poco contro la vita che deve capitarti, si può fare molto però per la vita che ti vuoi scegliere.
Piccola nota, immaginava le canzoni tipo ballate melodiche, un po’ rock, un po’ hip hop che parlassero di dolore, amore e alienazione. Ma poi boh, non so neanche se capii cosa desiderasse, ne metto tre delle sei che avevo scritto, è strano rileggerle anni dopo.
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SOLITUDINE
Vibra il cuore sull’acqua
Il passato l’affonda
la lacrima si fa spuma sull’onda
L’acqua non mente
si mischia alla gente, non sente sapore
l’amore liquido scalda il dolore
la morte è solo questione di ore
Rit.
Cresce un sorriso da dentro la spuma
E la pelle nasce più viva di bruma
ti vedo lo sai, non ti avrò mai
L’acqua sgorga di colpo
Ora dipingo il tuo volto
Quando si asciuga il ricordo
Di noi chiusi in un morso
Un amore che nasce si sente
è ghiaccio che fonde la mente
la vita spintona la gente
quando lui di tutto si pente
Rit.
Cresce un sorriso da dentro la spuma
E la pelle nasce più viva di bruma
ti vedo lo sai, non ti avrò mai
Sono tornato per restare vivo
Del corso dell’acqua non temo il respiro
Il tempo lontano ha chiuso il suo giro
E la vita lì intorno mi ha reso più schivo
Ma per vedere adesso ho bisogno di te
Che nel mondo mi salvi dal fondo
E sento il calore di un sogno che muore
E rinasce dal gelo per crescere fiore
Rit.
Cresce un sorriso da dentro la spuma
E la pelle nasce più viva di bruma
ti vedo lo sai, non ti avrò mai
INCONTRO
Per ogni parte non vera,
naufragata, affogata, nell’abisso passato
hai reso il mio cuore ghiacciato,
sottile specchio spaccato,
rotto da un pugno mai dato
tendo le braccia e ti stringo alla vita
la guardia si abbassa, si riempie di cuore
la paura sparisce, non vado più a fondo
ti sento, mi scaldo, respiro
il caldo mi avvolge, il freddo è svanito.
Rit.
Occhio all’amore, vedi l’ amore
Fluido di un fiato bevi il mio cuore
Occhio all’amore, vedi l’ amore
Fluido d’un fiato bevi il mio cuore
Il freddo è un ricordo sottile di me
sulle punte non scivolo e cammino da te
ogni spina disciolta in tagli coperti di baci di carne
scarto dal cuore l’amore perduto in un sorriso sparuto
delle tue dita urne di vita non so che farne
guardo i tuoi occhi bruciare, le tue mani scottare
il dolore in un bacio che ha un solo sapore
divido il bello e ne faccio tesoro,
ancora muovo la terra, le mani, le unghie, la legna
controllo l’affanno e rinasco
il buio è svanito, la luce si affaccia
sei tu per ogni parola a darmi la faccia.
Rit.
Occhio all’amore, vedi l’ amore
Fluido di un fiato bevi il mio cuore
Occhio all’amore, vedi l’ amore
Fluido tutto d’un fiato bevi il mio cuore
IL DIAVOLO
Canto storie di strada
Scrivo di polvere e giada
Nelle viscere della città strimpello il dolore
Le mie infernali narici sbuffano calore
Uomini persi uomini vani
Vi sussurro all’orecchio tutti i miei brani
Rit: Chiedimi come sto
Anche se mi vedrai cantare
La vita a volte è un Diavolo
C’è poco da pregare
Mi piego a cercare
Un vuoto a morire
Se mi doni un sogno
Ti suono la vita
Ed è un incantesimo macabro
Che riempie di vuoto ogni tuo baratro
Rit: Chiedimi come sto
Anche se mi vedrai cantare
La vita a volte è un Diavolo
C’è poco da pregare
È cosi che mi fai santo
Ti giuro non mento
In silenzio mi pregano a stento
Non hanno paura ma un po’ di timore
Quando cala il vento e sale il lamento
Pregano Dio che io me ne vada
Ma mi vogliono ancora su questa mia strada.
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Non chiedo mai cosa si pensi di quanto scrivo, credo che, una volta scritte, le parole non mi appartengano più. Ma questa volta sarei curioso di un vostro pensiero tra i commenti.



Io le ho lette canticchiandole, mi è venuta fuori tipo una cosa rap melodico 😂! Comunque,ovviamente sono belle anche leggendole in chiave poetica!
Le tue parole sono molto belle, mi piacerebbe leggerle con un sottofondo musicale.❤️👏